L’adolescenza è una fase importante e delicata dello sviluppo dell’individuo, rappresenta un momento in cui il legame con i genitori viene ridefinito e per questo motivo possono emergere dei conflitti.

L’adolescente si trova in piena trasformazione da un punto di vista fisico, psicologico e relazionale; egli deve poter comprendere i propri sentimenti, capire che livello di autonomia può raggiungere e identificare ciò che gli interessa e vuole conoscere, attuando un processo di differenziazione dai genitori. La maggior parte dei ragazzi riesce ad attraversare il processo adolescenziale e della giovane età adulta con sufficiente serenità e fiducia, a volte invece questo passaggio può essere vissuto come fonte di ansia, di eccessive tensioni e insicurezze.

Il disagio giovanile si può manifestare attraverso comportamenti quali ritiro sociale, fobie e abbandoni del percorso formativo (scolastico e universitario) o del lavoro, ansia e attacchi di panico, dipendenze o abuso di alcol e droghe, depressione, disturbi o disordini del comportamento alimentare, difficoltà affettive e relazionali, espressioni di un’impasse o di un blocco evolutivo. Quando non è il ragazzo a chiedere aiuto direttamente e’ comunque importante cogliere la valenza comunicativa dei comportamenti, unico modo forse in quel momento per esprimere una difficoltà o una sofferenza. Durante l’adolescenza è molto importante l’uso del dialogo; mantenere un atteggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire eventuali disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili. Laddove questo dialogo risulta difficile e si manifestano i segni di un possibile disagio è opportuno chiedere aiuto.

Una valutazione psicologica tiene in considerazione i diversi comportamenti e aspetti all’interno del funzionamento globale della personalità, della propria storia, del contesto in cui vengono vissuti e della specificità del momento evolutivo.